Assemblea regionale Anci: Caroppo (Anci Puglia): “eliminare vincolo ineleggibilità sindaci alle elezioni regionali

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21 Gennaio 2023

Presenti in tanti tra sindaci e amministratori locali pugliesi all’Assemblea regionale Anci di San Severo. Con il presidente Ettore Caroppo, hanno partecipato il presidente Anci Antonio Decaro, il viceministro giustizia Francesco Paolo Sisto, il presidente Regione Puglia Michele Emiliano e il presidente Consiglio nazionale Anci Enzo Bianco.

Si è tenuta a San Severo, presso il teatro comunale Giuseppe Verdi, l’Assemblea regionale Anci Puglia. Circa 180 i partecipanti tra sindaci e amministratori locali giunti da tutta regione. Presenti anche rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali. In apertura anche il videomessaggio del sindaco di Firenze e presidente Eurocities Dario Nardella, che ha voluto salutare i sindaci, anche sottolineando proprie origini pugliesi.

Con il coordinamento del segretario regionale Anci Domenico Sgobba, hanno aperto i lavori i saluti istituzionali del sindaco di San Severo Francesco Miglio e del presidente provincia Foggia Nicola Gatta.

A seguire la relazione introduttiva del presidente Anci Puglia Ettore Caroppo. Da Anci Puglia oggi parte la proposta di eliminare il vincolo di ineleggibilità per i sindaci alle regionali, faremo adottare la proposta nei Consigli comunali e la porteremo in Consiglio Regionale. I sindaci di Puglia vogliono liberarsi dal vincolo per far valere la loro esperienza e mettere a disposizione le loro competenze.  – ha dichiarato Caroppo. – Un sentito ringraziamento al sindaco Francesco Miglio e alla città di San Severo, per la sua bellezza e ospitalità. Importante il percorso di incontri con i sindaci avviato sullo Statuto Anci Puglia, è stata una occasione per raccogliere le istanze dei territori, per dare voce ai Comuni, per continuare a rafforzare l’identità dell’Anci e il suo spirito autonomistico anche a livello regionale.  E’ indispensabile come sindaci continuare a lavorare insieme, uniti, per rispondere, con la Regione e le altre istituzioni, ai bisogni delle nostre comunità.

L’intervento del presidente Regione Puglia Michele Emiliano. Per il presidente Emiliano: “I sindaci sono un’arma formidabile di governo del Paese, sono soprattutto personalità che esprimono insieme leadership e capacità amministrative e politiche, sono figure che ho sempre considerato essenziali. La mia prima campagna alle regionali aveva come slogan “Il Sindaco di Puglia”, proprio perché per noi questa relazione è stata sempre fondamentale. Abbiamo investito moltissimo sulla valorizzazione delle città e del ruolo dei sindaci. Oggi possiamo dire di aver fatto un bel salto in avanti. Questa giornata qui a San Severo dà lustro alla Capitanata e dà lustro a questa città, dove ho fatto per un anno l’assessore alla Polizia municipale prima di diventare presidente della Regione, e quindi per me è una bella giornata anche dal punto di vista sentimentale oltre che politico”. Sul sistema elettorale che regola le candidature dei sindaci, Emiliano ha sottolineato che: “Più è libera la candidatura, meglio è. Se potessimo avere sindaci in un consiglio regionale avremmo più competenze e più leadership. I sindaci sono dei leader naturali, e quindi dei competitor molto forti. Forse per questo il Parlamento ci obbliga a procedure complesse come la dimissione anticipata dei sindaci o i limiti di mandato. Devo dire che tutte le norme che limitano la democrazia sono sbagliate, non si capisce perché un parlamentare si possa candidare all’infinito mentre un sindaco no”. Infine, in tema di sicurezza, ha detto: “Non è solo l’alternativa repressiva che può determinare l’azzeramento delle attività criminali. Serve un equilibrio sociale, un’eguaglianza e una giustizia che facciano in modo che la nostra società renda ancora più stupida la scelta criminale. In questo momento bisogna tenere duro. In Puglia la situazione criminale è molto migliorata rispetto al passato ma in alcuni casi è ancora difficile bucare l’omertà, bucare il sistema criminale.”

Nella sessione mattutina si è discusso di legalità, sicurezza, trasparenza ed efficienza amministrativa. A questi temi è stato dedicato un focus, moderato dal giornalista Filippo Santigliano, a cui hanno partecipato alcuni sindaci pugliesi. I sindaci intervenuti al focus hanno portato la propria esperienza personale e territoriale e sottolineato le varie criticità, anche in riferimento ai poteri e alle responsabilità in capo agli amministratori locali. Nello specifico, Cosimo Cannito (Barletta) ha parlato di legalità e trasparenza in materia di Pnrr; Fiorenza Pascazio (Bitetto) ha affrontato il tema ambiente e rifiuti, con riferimento al sottile confine tra legalità e reato; Gianluca Vurchio (Cellamare) si è soffermato sulla sicurezza dei sindaci e sull’impegno dei giovani amministratori;  Francesco Zaccaria (Fasano) è intervenuto sul tema della lotta alla criminalità, sottolineando l’importanza dell’Operazione Primavera per la Puglia; Pierpaolo d’Arienzo (Monte Sant’Angelo), coordinatore regionale di Avviso Pubblico, è intervenuto sul fenomeno delle intimidazioni ai sindaci; Ettore Caroppo (sindaco Minervino Lecce e presidente Anci Puglia) ha parlato di efficienza amministrativa, trasparenza e ruolo dei segretari comunali; Massimo Colia (Stornarella) ha parlato di Legalità, anche in riferimento alla educazione alla cittadinanza; infine, Francesco Miglio (San Severo) si è soffermato sul tema sicurezza, evidenziato l’importanza del presidio dello Stato sul territorio, attraverso le forze dell’ordine;

Dopo il focus tematico, l’intervento del viceministro alla giustizia Francesco Paolo Sisto. “I sindaci sono sempre in prima linea e sono un punto di riferimento per il governo, per questo abbiamo incontrato recentemente l’’Anci per ascoltarne le esigenze con riferimento alle regole da scrivere o da modificare. – ha dichiarato il viceministro Sisto, –  La norma che regola l’abuso d’ufficio merita una profonda riflessione da parte del governo che interverrà sulla materia, per consentire ai sindaci di avere una fluidità nell’azione amministrativa senza essere bloccati da pendenze giudiziarie.

A seguire l’intervento del presidente Consiglio Nazionale Anci Enzo Bianco.“L’abuso di ufficio può essere eliminato o semplicemente cambiato, ma se cambiamento deve essere non potrà che essere radicale. – ha detto Bianco. –  In ogni caso si deve intervenire anche sulla responsabilità erariale che spesso blocca la burocrazia comunale, facendo sì che non metta mai una firma con la scusa della responsabilità troppo grande da assumere, a fronte di poteri diseguali. Il nostro impegno come Anci è di portare questo tema al centro dell’iniziativa con Parlamento e governo perché alle parole seguano i fatti concreti e si arrivi ad un cambiamento fortemente necessario”.  Bianco ha ricordato che il tema da affrontare subito riguarda da un lato il rapporto non automatico tra la responsabilità che i cittadini assegnano ai sindaci ed agli amministratori locali con l’elezione, e i poteri di cui essi dispongono per fare le cose richieste. “Ci sono varie ragioni che spiegano questa asimmetria, ma di certo si impone una revisione delle previsioni contenute nel Tuel”, ha ricordato il presidente del Cn Anci. Dall’altro vi è poi il tema del rapporto tra i poteri e la responsabilità conseguenti a chi esercita l’azione amministrativa. “Basta ricordare, per quanto riguarda ad esempio l’abuso di ufficio, che nel 93% dei casi le azioni avviate dalla magistratura verso gli amministratori locali si concludono con il proscioglimento o l’assoluzione. Siamo di fronte – ha ribadito Bianco – ad un tema delicatissimo visto che la vera condanna per un amministratore locale è la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati, dalla quale si paga un prezzo, mentre quando sei assolto la notizia finisce in quindicesima pagina. Anche su questo – ha concluso – chiederemo con forza al governo che ci sia un cambiamento reale”.

Sessione pomeridiana dell’Assemblea aperta dal vicepresidente Anci Puglia Angelo Annese, poi l’intervento del sindaco di Taranto e vicepresidente Anci Puglia Rinaldo Melucci.  

«Il valore dei sindaci, per il Paese, è tutto nella loro capacità di saper distinguere la politica dalle necessità delle comunità amministrate. Siamo rimasti gli unici a farlo, in un panorama amministrativo in cui il livello di burocrazia è talmente alto da non essere civile. – ha dichiarato Rinaldo Melucci –  Ecco perché se vogliamo immaginare il nostro ruolo proiettato nel futuro, dobbiamo farlo investendo in reti come quella offerta da Anci. Lo stesso percorso di riscrittura dello statuto di Anci Puglia deve andare incontro ai tempi che cambiano, prevedendo formazione e premendo sulla capacità di fare sistema, anche a tutela dei comuni più piccoli. Siamo in una fase delicata, infatti, nella quale i sindaci saranno protagonisti della transizione, declinata anche attraverso gli strumenti del Pnrr, per questo è necessario evitare il rischio di restare isolati. Per farlo dovremo contare su un’associazione forte, autonoma, spingendo ancora sulle riforme sia dei poteri, sia delle fattispecie giuridiche che ci investono. È il momento giusto per farlo, perché sta cambiando anche la consapevolezza delle persone rispetto al nostro ruolo».

Dopo il sindaco di Taranto, il dibattito sui temi di interesse comunale e l’intervento conclusivo del presidente Anci nazionale e sindaco di Bari Antonio Decaro.

 “Come tutti i momenti di incontro tra amministratori locali, anche l’assemblea di oggi è stata utile per discutere e confrontarsi sui temi che riguardano il nostro agire quotidiano, su quello che io definisco il mestiere più bello del mondo ma che è anche quello più faticoso. Perché hai la responsabilità morale di una intera comunità, oltre all’amministrazione quotidiana della città.  Voglio innanzitutto salutare il sindaco di San Severo, Francesco Miglio, gli assessori della sua giunta e tutta l’amministrazione del Comune. A voi va il mio grazie, come presidente dell’Anci, in qualità di sindaco e come cittadino pugliese”. Così Antonio Decaro nel suo intervento conclusivo all’Assemblea Anci Puglia di San Severo. Decaro ha proseguito ringraziando gli amministratori “perché il vostro lavoro qui, più che altrove, ha tutte le caratteristiche di una missione. E le missioni non si intraprendono se non si prova un amore profondo per il proprio cammino e per le persone con cui si condivide l’obiettivo. Il vostro ruolo va ben oltre i compiti e le responsabilità che sono attribuiti a un sindaco o a una amministrazione locale, perché tante sono le necessità di questa terra e soprattutto qui è forte la necessità della testimonianza del lavoro e della presenza dello Stato”. Di questo Stato di cui voi oggi rappresentate il volto, le idee e le gambe. Anche quando le difficoltà sembrano diventare più dure, quando sembra non esserci soluzione o che la sfida si faccia troppo dura, voi siete rimasti qui. Lo avete fatto con onore e disciplina come la Costituzione chiede a noi sindaci. Quell’espressione che usiamo all’atto del nostro insediamento – “giuro di osservare lealmente la Costituzione italiana” – o l’emozione che proviamo ogni volta che indossiamo la fascia tricolore rappresentano l’essenza dei valori che ispirano il nostro lavoro. Anche per questo, stasera da questo palco voglio chiedere a tutti voi di fare un grande applauso, di gratitudine e riconoscenza, ai Ros dei carabinieri di Palermo, ai magistrati, ai procuratori antimafia, a tutte le donne e gli uomini della squadra Stato che hanno contribuito alla cattura del boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro. Il nostro omaggio si unisce a quello dei palermitani che qualche giorno fa applaudivano per strada i carabinieri. È innanzitutto dei palermitani, questa vittoria, prima ancora dello Stato. E’ dei cittadini che vivono ogni giorno il giogo asfissiante delle mafie, e che sentono sé stessi e le proprie attività soffocate ogni giorno dalle estorsioni dei clan criminali. È la loro vittoria perché sono loro i figli che rischiano di finire preda delle lusinghe della droga o del guadagno facile, soprattutto nelle terre difficili, come la Sicilia, la Puglia, Bari, San Severo, o tanti altri territori. Noi non abbiamo superpoteri, né eserciti speciali da inviare, ma abbiamo la forza delle nostre idee e dei nostri progetti. Abbiamo la forza di Renata Fonte e di Angelo Vassallo, che per il loro territorio sono stati uccisi. Ma quelle morti, così come le altre vittime di mafia che anche questo territorio piange, non sono vane. Questo è il messaggio più importante che io sento di portare qui oggi. Al sindaco di San Severo ma anche a tutti voi. Non siete soli. Non siate soli. L’Anci è una comunità che sa farsi famiglia, una comunità su cui poter contare e che sa fare squadra nei momenti del bisogno. Non soltanto per rivendicare diritti ma anche per proporre soluzioni.  Devo dire che sulla legge di Bilancio abbiamo avuto ancora davvero pochi margini di confronto e di azione. I tempi ristretti per la predisposizione del provvedimento non hanno favorito il necessario confronto tecnico, limitando il rapporto con il nuovo Governo a un breve confronto politico.

Questo scenario si inserisce in un percorso delicato che i Comuni oggi stanno affrontando con la gestione dei fondi del PNRR.  Assicurare ai sindaci una serenità nella predisposizione degli atti fondamentali dell’anno finanziario deve rappresentare un obiettivo di tutte le istituzioni, anche per procedere con la necessaria agibilità nella messa a terra delle risorse PNRR. Voglio ringraziare tutti i sindaci per lo sforzo straordinario fatto di partecipazione ai vari avvisi ed assegnazioni. – concluso il presidente Anci Antonio Decaro – Abbiamo un quadro abbastanza chiaro delle risorse assegnate, ora si sta completando l’integrazione dei quadri economici con la procedura della revisione prezzi e vediamo che i Comuni sono al lavoro per avviare le gare. Sappiamo che servono su alcuni aspetti regole semplificate e soprattutto tempi certi per il rilascio di autorizzazioni ed assensi. Dobbiamo mettercela tutta perché è un’occasione straordinaria ed irripetibile”

L’Assemblea Anci Puglia si è conclusa con l’approvazione dello Statuto da parte dei comuni associati presenti.

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Antonio Branca