È stata oggi sottoscritta la preintesa del nuovo CCNL per il Comparto delle Funzioni locali, per il triennio 2019-2021. Il nuovo contratto, oltre a distribuire le risorse economiche quantificate in attuazione delle ultime leggi di Bilancio (incremento retributivo medio, a regime, per dipendente pari a circa 100 euro mensili), attua le previsioni del decreto legge n. 80/2021 in materia di nuovi ordinamenti professionali dei comparti pubblici.
“Esprimiamo soddisfazione innanzitutto perché è stato onorato l’impegno del Presidente ARAN, Antonio Naddeo, a concludere questa fase prima del ferragosto – ha dichiarato il presidente dell’Anci, Antonio Decaro – Inoltre, oltre agli incrementi salariali e ai relativi arretrati che percepiranno i 360 mila dipendenti comunali, è in arrivo un nuovo ordinamento professionale, adeguato alle sfide che i Comuni devono affrontare nei prossimi anni con la realizzazione dei progetti del PNRR, dichiara Antonio Decaro, Presidente dell’Anci.
“In più – ha aggiunto Decaro – sarà possibile per tutti i dipendenti, fino al 31 dicembre 2025, attuare percorsi di progressioni verticali tra le diverse aree e dunque di crescita professionale interna a ciascun ente, anche in deroga al possesso dei titoli di studio, con le risorse previste dalla legge di bilancio 2022 o anche con le ordinarie facoltà assunzionali. Il contratto prevede inoltre specifiche sezioni per il personale educativo scolastico, quella della polizia locale e delle professioni ordinistiche che mirano a rendere più attrattivo il lavoro all’interno dei nostri enti”.
Il presidente dell’ANCI ha poi aggiunto: “Rimane il grave problema finanziario per i Comuni e le Città Metropolitane di dover computare il costo del rinnovo contrattuale nella spesa di personale che incide sulla capacità assunzionale in base alle nuova regola della sostenibilità finanziaria. Come Anci abbiamo più volte ribadito che occorre una sterilizzazione di questa spesa: ora che il nuovo contratto è siglato, chiederemo nuovamente al Governo di accogliere la nostra proposta. Il rischio paradossale è che dovendo pagare i costi del nuovo contratto, a breve, non potremo più assumere nuovo personale”.
“L’ANCI – ha concluso Decaro – continuerà a richiedere a Governo e Parlamento il recupero di risorse di parte corrente per i Comuni. È una misura indispensabile per erogare quei servizi e realizzare quegli investimenti che ci chiedono i cittadini e che passano dalla testa e dalle braccia di dipendenti formati, competenti e pronti ad interpretare al meglio l’innovazione ed il cambiamento necessari”.
3 Agosto 2022
Antonio Branca