Castelli (Coordinatore Anci piccoli Comuni): “Un importante provvedimento a sostegno dei piccoli Comuni”. Gentile (delegato Anci): “Piccola imprenditoria centrale per la tenuta socio-economica del paese”
“Nel settembre scorso abbiamo accolto con favore la notizia di un decreto varato dal Governo con uno stanziamento di 210 milioni di euro per il triennio 2020-2022 a sostegno delle piccole attività economiche, artigianali e commerciali”, dichiara il coordinatore nazionale Anci dei piccoli Comuni e sindaco di Cerignale, Massimo Castelli.
“E’ un provvedimento – specifica Castelli – che riflette l’impegno dell’Anci verso politiche a sostegno dei piccoli Comuni più marginalizzati, montani, collinari o comunque in situazioni ‘svantaggiate’ favorendo le economie locali, valorizzando i territori e consentendo di mantenere e creare nuove opportunità di lavoro. Solo così può essere arginato lo spopolamento favorendo quella ripresa demografica che, come Anci, da tempo abbiamo indicato come ‘controesodo’”.
“Auspicando che il provvedimento compia quanto prima i passaggi previsti per essere operativo a tutti gli effetti, siamo certi che – conclude il Coordinatore Anci dei piccoli Comuni – si terrà conto delle difficoltà oggettive dei 3.101 Comuni destinatari del provvedimento nell’utilizzare, nei tempi previsti, lo stanziamento per il 2020: pena la revoca del contributo, cosa che ovviamente non ci possiamo permettere”.
Da parte sua il neodelegato Anci per le Aree interne e sindaco di Castel del Giudice, Lino Gentile rimarca: “Lo stanziamento di un fondo triennale a partire dal 2020, una volta divenuto operativo, consentirà ai Comuni presenti nelle aree interne di far fronte anche alle maggiori necessità di sostegno del settore artigianale e commerciale conseguenti all’emergenza epidemiologica che stiamo attraversando”.
“La piccola imprenditoria locale – prosegue Gentile – che in queste realtà svolge anche una indubbia funzione sociale di aggregazione, ha compiuto nel tempo ogni sforzo per creare e mantenere fino ad oggi un tessuto socioeconomico basato sulla valorizzazione delle tipicità locali e delle eccellenze che caratterizzano la gran parte del nostro Paese, ma che oggi è posto fortemente a rischio di tenuta per il protrarsi dell’emergenza sanitaria”. Dunque “una nuova competitività e attrattività di questi territori – conclude il delegato Anci – dipende molto da questo mix di rilancio economico e culturale che le aree interne possono e sanno esprimere. E che non può certo andare perduto”.
Roma, 3 dicembre 2020