Per il delegato Anci e sindaco di Lecce Carlo Salvemini, intervenuto ad un convegno organizzato da Comieco e Ministero dell’Ambiente. “Il disallineamento tra pianificazione e assegnazione delle risorse ha portato a finanziare interventi non funzionali al territorio ma che hanno saputo interpretare al meglio i bandi ministeriali”
“I Comuni italiani hanno partecipato in maniera massiccia ai bandi relativi alle due misure del Pnrr sul tema dei rifiuti, per la realizzazione di impianti di trattamento delle frazioni differenziate e per la meccanizzazione dei servizi di raccolta differenziata. Nonostante i criteri premianti per le aree in difficoltà, molti progetti provenienti dalle aree che più hanno necessità di adeguare la dotazione impiantistica non sono stati finanziati, e ciò rischia di farci perdere l’occasione di coprire il divario impiantistico ancora presente nel nostro Paese. Oggi l’auspicio è che tutti gli interventi che hanno superato la validazione tecnica da parte del Ministero, anche con punteggi alti, ma che non hanno trovato copertura finanziaria con il Pnrr possano essere realizzati attraverso nuove linee di finanziamento”. Lo ha evidenziato Carlo Salvemini, sindaco di Lecce e delegato Anci ad Energia e Rifiuti, intervenendo al convegno ‘Benefici economici, ambientali e territoriali dei progetti faro carta e cartone: la spinta del PNRR’ organizzato dal Comieco, con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Da qui la richiesta Anci di “favorire dei processi di armonizzazione degli strumenti di programmazione finanziaria, sollecitando le Regioni ad utilizzare le risorse del prossimo ciclo di programmazione 2021-2027. Bisogna fare di tutto per non sprecare questo patrimonio progettuale finanziando gli impianti di cui il Paese ha urgente necessità”. Accanto a questo però “è necessario introdurre procedure più snelle per l’autorizzazione degli impianti e superare con processi di coinvolgimento della cittadinanza quelle criticità che sorgono quando si deve realizzare nuovi impianti”.
Nel suo intervento Salvemini ha anche evidenziato come allo stato, non è ancora stata approvata, da parte del Ministero Ambiente, la graduatoria finale dei progetti della linea 1A.
“Tale circostanza determinerà la sostanziale impossibilità dei Comuni a rispettare le tempistiche attuative che prevedevano all’origine la sottoscrizione dei contratti con gli appaltatori al 31 dicembre 2023. Per questo motivo occorre una forte accelerazione delle attività da parte del Ministero ed occorre immaginare, fin da subito, una adeguata proroga dei termini per la realizzazione degli interventi programmati e proposti dai Comuni”, ha concluso il sindaco di Lecce.
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