Il presidente ricorda: “Abbiamo già preso 88 mila nuclei in carico per i progetti multidisciplinari. Ne prenderemo in carico altri 44 mila. Il problema è quando terminerà il Reddito di cittadinanza a fine anno: a quel punto che succede? Sempre ai sindaci si rivolgeranno”. E sul Pnrr: “Chiediamo al governo la certezza di fondi di finanziamento alternativi. Abbiamo preso impegni vincolanti con le imprese, ma soprattutto con i cittadini”
“Modificare il Reddito di cittadinanza e non cancellarlo. Questo vuol dire togliere una misura di contrasto alla povertà, colpire la dignità delle persone. Il governo usi questo periodo di transizione come riflessione: adesso partono i programmi di formazione, ma non tutti poi troveranno lavoro”. Il presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro in un’intervista a Il Fatto Quotidiano ripercorre le criticità sullo stop al reddito di cittadinanza e la questione delle risorse del Pnrr destinate ai Comuni.
“Con la ministra Calderone – spiega Decaro nell’intervista – abbiamo parlato dell’errore dell’Inps, che ha mandato un sms a 169mila famiglie per dire che sarebbero state prese in carico dai servizi sociali, ma per 112mila di loro non era previsto. Noi abbiamo già preso 88mila nuclei in carico, per i progetti multidisciplinari, sono quelli che continueranno a prendere il Reddito di cittadinanza fino a dicembre. Ne prenderemo in carico altri 44mila man mano che vengono inseriti dall’Inps sulla piattaforma del ministero. Il problema non è adesso, ma quando terminerà il Reddito di cittadinanza a fine anno e i requisiti saranno più stringenti. E quando finiranno i sette mesi di formazione lavoro per gli altri soggetti presi in carico dall’Inps: a quel punto che succede? Se le persone non trovano lavoro e escono dal programma? Sempre ai sindaci si rivolgeranno dopo”.
I Comuni stanno facendo la propria parte ma la richiesta che Anci, attraverso il suo presidente, rivolge al governo è quella di “rivalutare la scelta che hanno fatto, di ripensarci, anche sulla base di come andranno le cose in questi mesi”.
Rispetto invece alla decisione del governo di escludere dal Pnrr circa 16 miliardi di progetti, di cui 13 in capo ai Comuni, Decaro ha specificato: “Noi siamo l’unico soggetto attuatore che sta spendendo. Su 40 miliardi destinati a noi, ce ne hanno assegnati già 37, il 92,5%. I ministeri, invece, hanno progetti finanziati per il 46%. Abbiamo fatto 55mila gare, il 52% del totale: i Comuni gestiscono solo il 19% delle risorse Pnrr, ma tutti si sono concentrati su di noi, ma sono gli altri a essere al palo”.
E aggiunge: “con il ministro Fitto eravamo d’accordo per cambiare la fonte di finanziamento di alcuni progetti che non sarebbero stati considerati compatibili ma nessuno si aspettava lo spostamento di tre programmi destinati ai Comuni per 13 miliardi. Chiediamo al governo la certezza di fondi di finanziamento alternativi. Siamo pronti a tutto. Abbiamo preso impegni vincolanti con le imprese, ma soprattutto abbiamo preso un impegno con i cittadini”.