Nella seduta odierna i Comitati di settore Autonomie locali e Regioni-Sanità hanno approvato l’integrazione dell’Atto di indirizzo per il rinnovo del CCNL del personale del comparto Funzioni locali per il triennio 2019/2021. Si perfeziona così l’ultimo tassello per completare il quadro degli indirizzi per la negoziazione del nuovo contratto, anche con riferimento alle novità normative contenute nella Legge di Bilancio per il 2022.
“Esprimiamo soddisfazione per un’integrazione dell’Atto di indirizzo che salvaguarda l’autonomia degli Enti del comparto rispetto alle maggiori risorse necessarie per gli adeguamenti del trattamento economico accessorio e dell’ordinamento professionale previste dalla Legge di Bilancio” così Jacopo Massaro, sindaco di Belluno e Presidente del Comitato di settore Autonomie locali. “Rimane il tema dell’impatto di tali maggiori oneri a carico dei bilanci, per cui abbiamo chiesto, insieme alle Regioni, di individuare le soluzioni normative necessarie per evitare che nel 2022, anno in cui devono essere erogati gli arretrati contrattuali, la capacità assunzionale degli Enti, oggi fondata sulla sostenibilità finanziaria, venga eccessivamente compressa”.
“L’integrazione dell’atto di indirizzo è un fatto positivo perché permetterà ad Aran, anche con riferimento al trattamento economico, di accelerare sulla trattativa in corso per il rinnovo del CCNL del comparto delle Funzioni Locali nella consapevolezza delle adeguate risorse che gli enti metteranno a disposizione per un rinnovamento che passerà attraverso un nuovo ordinamento professionale.”, ha sottolineato Davide Caparini, Assessore al bilancio della regione Lombardia e Presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità. “Continuiamo poi a lavorare per individuare soluzioni affinché gli arretrati contrattuali siano neutralizzati con riferimento alla spesa complessiva del personale rilevata per le capacità assunzionali. Ma soprattutto – ha concluso Caparini – abbiamo individuato la possibilità, con l’integrazione dell’atto di indirizzo, di riconoscere, anche attraverso l’utilizzo delle risorse aggiuntive per il salario accessorio, l’enorme lavoro effettuato dagli addetti alle attività di protezione civile sia nell’ambito della pandemia che nell’ambito dell’emergenza profughi Ucraina”.
Roma, 3 maggio 2022