Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella presente per il sesto anno all’apertura dei lavori dell’Assise dei Comuni Italiani, che quest’anno, per la sua XXXVIII edizione si tiene a Parma, città che 120 anni fa vide nascere l’Anci.
“Rivolgo un saluto caloroso ai sindaci qui presenti e, loro tramite, a tutti gli amministratori locali d’Italia, a tutti i consiglieri comunali. La dedizione quotidiana dei sindaci è stata decisiva per far fronte sul campo, unitamente all’impegno degli operatori sanitari, alla crisi che il nostro Paese ha dovuto affrontare con la pandemia. Una prova difficile, in tanti momenti drammatica, che ha evidenziato la capacità di coesione della nostra società. Desidero, in questa sede, esprimere un ricordo e rivolgere un pensiero di riconoscenza agli amministratori locali che hanno perduto la vita a fianco dei loro concittadini colpiti dal virus”. Questo il saluto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella agli oltre 2000 sindaci presenti in sala a Parma per l’inaugurazione dei lavori della XXXVIII Assemblea annuale di Anci, primo evento pubblico dall’insorgenza dell’emergenza pandemica ancora in corso. “Abbiamo dato dimostrazione di saggezza e volontà di ripresa – ha ricordato il Presidente – E’ stato fatto un grande lavoro. Occorre adesso prevenire e contrastare le ulteriori, pericolose insidie, che provengono dai nuovi contagi. Il tempo della responsabilità non è ancora concluso”. Mattarella, dopo aver ringraziamo il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti che ospita la kermesse che si è dovuta rimandare l’anno scorso ha ricordato come “I Comuni hanno contribuito a una risposta delle istituzioni e del Paese, una risposta che è divenuta nei mesi sempre più convergente. Non era scontato. Di questa leale collaborazione è giusto dare atto ai sindaci, all’Anci. La solidarietà si è dimostrata, oltre che un valore civile di primaria grandezza, una forza essenziale per progredire”. Il Presidente non ha tenuto a precisare l’importanza del momento. “Il PNRR è occasione significativa per riprogettare il Paese – ha spiegato – per il cambiamento, per ridurre ed eliminare i divari tra realtà urbane e zone rurali, per mettere in valore risorse come quelle montane, da tempo esposte al declino. È una sfida difficile che ci costringe a ripensare modelli di vita, distribuzione e accesso ai servizi, dopo decenni in cui la spinta al risparmio di risorse pubbliche, ha inciso profondamente e non sempre raggiungendo gli obiettivi”. Il ruolo e la “preziosa” collaborazione tra i livelli istituzionali sono stati al centro del suo intervento, commosso e sentito, nel suo ultimo anno di mandato presidenziale. “Non ci si deve disorientare di fronte alle difficoltà – ha precisato Mattarella – Non ci si deve rassegnare a quella che può apparire indifferenza verso la cosa pubblica. L’Anci, anche nelle sue articolazioni regionali, ha sempre dimostrato di avere uno sguardo di prospettiva, di non nutrire mere logiche rivendicazionistiche, per essere, piuttosto, capace di puntare ad offrire un modello positivo per l’intera società nazionale. È questo il contributo che, ancora una volta, gli amministratori locali possono dare, unendo fra loro l’impegno per dare vita concreta a un Piano di ripresa efficace e quello per la partecipazione dei cittadini”